sbolognare v. tr. [voce di origine furbesca, derivata prob. da Bologna, dove si fabbricavano e si vendevano oggetti d’oro falso o di bassa lega (oro di Bologna)] (io sbológno, ... noi sbologniamo, voi sbolognate, e nel cong. sbologniamo, sbologniate). – 1. a. Dare via, spacciare monete false: mi hanno appioppato dieci euro falsi, e non ho il coraggio di sbolognarli. b. estens. Dare via un oggetto di nessun valore o utilità, o di pessimo gusto, ricavandone o no un compenso: è una stoffa che ho in negozio da più di un anno, e non mi riesce di sbolognarla; quel soprammobile è orribile, al primo matrimonio lo sbologno come regalo. c. fig. Mandare via, togliersi di torno una persona non gradita, spec. un dipendente o un familiare: quell’impiegato non mi va a genio, ho intenzione di sbolognarlo al più presto; con tutti i quattrini che hanno, non riescono a s. le figlie (cioè a farle sposare). 2. Con la particella pron., e il pron. la indefinito, sbolognarsela, battersela, svignarsela.

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